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Storia di Villa Cenami Spada

Sulle colline che separano la costa tirrenica dalle aspre montagne della Garfagnana, a metà strada tra Lucca e il mare, si trova Orbicciano, minuto insediamento agricolo, cresciuto attorno alla tenuta della famiglia Cenami Spada, proprietaria di terreni e case coloniche.

Si presume che la casa principale fosse sorta su una pianta seicentesca, via via  modificata nei passaggi dei vari proprietari. Le prime notizie certe sulla  villa di Orbicciano si hanno quando Vincenzo Favilla acquista, per 8000 scudi, la proprietà con annessi agricoli e terreni, dalla famiglia Leonardi il 12 dicembre 1763.

I terreni e le case, sono di nuovo descritti pochi anni dopo nel Terrilogio, realizzato nel 1773, su richiesta di Iacopo Favilla.

Dalla famiglia Favilla, per successive eredità, la proprietà passa ai Bartolomei Sandonnini, di cui rimangono lo stemma e il motto “Pugna pro patria”, sulla facciata della villa. Infine, dai Bartolomei la proprietà arriva a Francesca Spada che sposa Adolfo Cenami e unisce così il proprio cognome a quello della moglie.

Pur essendo entrata in possesso dei Cenami Spada soltanto intorno alla metà dell’Ottocento, all’interno della villa di Orbicciano aleggia la presenza di un illustre personaggio del casato, quello del cardinale Orazio Filippo Spada (1659-1724). È l’effigie del prelato, dipinta dal pittore lucchese Antonio Franchi (1638-1709), ad accogliere gli ospiti in biblioteca.

La proprietà rimane sostanzialmente immutata così come viene censita nel 1867 dalle autorità Lucchesi.
La fattoria con la villa svolge, per quasi un secolo, una funzione essenzialmente agricola dal momento che la famiglia Cenami Spada abita a Lucca nel palazzo in piazza San Pietro Somaldi e trascorre la stagione estiva nella villa Spada di San Colombano.

Negli anni ’60 Orazio Cenami Spada entra in possesso, per vie ereditarie, della fattoria di Orbicciano.
Iniziano, quindi, i lavori di ristrutturazione sia della villa, sia delle 11 case coloniche con i terreni circostanti. Una proprietà di circa 80 ettari, alcuni dei quali producono, ogni anno, un ottimo olio d’oliva extravergine.
In questo periodo storico giunge a termine la mezzadria, perciò le case coloniche vengono ristrutturate per essere destinate all’ospitalità.

Isabella, la primogenita di Orazio, conduce i lavori di restauro: con amore e passione, accoglie nella villa e nelle case circostanti, famiglie, artisti, intellettuali che arrivano fin qui da tutto il mondo.
I figli collaborano con Isabella per offrire un’ ospitalità particolare: Marco, chef affermato, invita ad assaggiare i suoi prelibati menù, Luca che vive a New York, promuove l’attività con il mondo Americano.